1960: The Making of the President

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1960: The Making of the President

Messaggio da giupmat »

Questo gioco è uno di quelli che potremmo definire un insospettabile: è uscito senza troppi clamori (almeno in Europa) ed è nato da un'idea di Christian Leonhard che nella sua carriera ha all'attivo soltanto tre giochi, compreso questo, che sono accomunati dal tema di gioco (in effetti il noto Campaign Manager 2008 è una sorta di rivisitazione); tratta un tema che dovrebbe essere appetibile soltanto in USA eppure ha spopolato anche nel vecchio continente. Probabilmente la mossa giusta è stata quella di lavorare alla versione definitiva del gioco con il signor Jason Matthews che può vantare nel suo carnet un tale Twilight Struggle (in realtà neppure lui è molto prolifico e tra i suoi 6 giochi pubblicati spiccano i 3 prodotti proprio con Leonhard). Ma veniamo a noi ...sto elucubrando troppo. 1960 è un gioco a turni che ci immerge nella furiosa campagna elettorale di quell'anno che vide contrapposti Kennedy e Nixon. Esattamente come avviene nel sistema reale l'obiettivo dei giocatori sarà quello di conquistare la maggioranza dei voti dei grandi elettori nell'Election Day. Per ottenere questo obiettivo bisogna lottare guadagnando il supporto dei singoli Stati dell'Unione mediante l'influenza del partito, rappresentato da cubi colorati piazzati sugli stati in modo da indicare chi è favorito dall'elettorato.
Si gioca per nove turni, ognuno dei quali rappresenta una settimana di campagna ed è molto interessante notare come al sesto turno sia presente il confronto televisivo (come nella realtà) in cui i due candidati si confrontarono sui diritti civili, l'economia e la difesa. Tutti i turni di gioco si sviluppano in quattro fasi: Iniziativa, 5x Azione, Momentum, Strategia della Campagna; fanno eccezione il turno Dibattiti, giocato addirittura su una plancia dedicata e con un meccanismo unico e il turno finale (l'Election Day). Ancor più interessante del confronto faccia-a-faccia sembra essere il turno conclusivo in cui i giocatori devono:
  • depositare i cubi bonus nella Borsa (che viene sfruttata al posto dei dadi come fattore casuale del gioco ma con un interessante processo non propriamente casuale di pesca probabilistica);
  • determinare l’Iniziativa;
  • definire la Strategia della Campagna Elettorale;
  • realizzare gli eventi legati all’Election Day;
  • definire i Votanti Convinti (Endorsement) e i Votanti Indecisi (Udecided);
  • effettuare il conteggio finale dei voti.
Sparo subito che il tema trattato è per me molto attraente e permette addirittura di conoscere meglio il sistema elettorale americano (conoscenza che è fondamentale per passare l'esame di naturalizzazione); proprio perchè molto simile alla realtà il risultato non è mai scontato e si rimane in corsa fino alla fine nel 99,9% delle partite. Mi è piaciuto anche il meccanismo della Capital Bag (la Borsa) che non è esattamente casuale e può essere pilotata giocando bene le proprie carte e magari con coraggiose azioni strategiche di abbandono di risultati immediati per ritorni a lungo termine. Ha dalla sua anche una semplicità di fondo del regolamento che permette di usarlo con giocatori disomogenei pur non essendo propriamente un gateway. Chiudo dicendo che il regolamento è scritto in maniera leggermente approssimativa e vengono date per scontati i meccanismi che regolano le elezioni americane, per risolvere questi problemi c'è bisogno almeno di una ricerca su Google e delle FAQ di Z-Man Games. Ovviamente è giocabile soltanto in due e come altri da coppia finisce per essere poco longevo per via dello scarso ricambio di contendenti.
VOTO: 78/100
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