Galaxy Trucker

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giupmat
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Galaxy Trucker

Messaggio da giupmat »

A chi non è mai girata in mente l'idea di fare il camionista? È da questo presupposto che parte l'idea dell'impronunciabile Vlaada Chvátil per la realizzazione dell'insolito gioco di cui al titolo della discussione. Ciascun giocatore impersona un intraprendente "camionista dello spazio" che, squattrinato e carico di volontà, monta da sé la sua astronave partendo da avanzi di magazzino della sua azienda (che produce tubi ...eh?!) e parte all'avventura per consegnare merci in giro per la galassia.
Così come nel caso di Space Alert, altra fatica dello stesso autore, il giocoruota intorno a meccanismi di gioco fortemente innovativi e coinvolgimento frenetico dei partecipanti. Un mix di elementi che definisce una nuova via per il gioco da tavolo.
Il titolo è emblematico di per sé: i camionisti spaziali sono coloro che si autocostruiscono astronavi con pezzi di magazzino (il magazzino di un'azienda che produce tubi, secondo quanto raccontato nelle istruzioni) e che solcano gli spazi siderali trasportando merci raccolte nel frattempo, facendo incontri più o meno piacevoli e coadiuvati in alcuni casi da personale alieno dotato di particolari competenze. Il gioco si struttura infatti su due fasi separate: quella della costruzione dell'astronave e quella del viaggio, la prima scandita dalla frenetica ricerca dei pezzi più adatti per costruire il proprio veicolo spaziale, la seconda strutturata su una serie di incontri stabiliti in base alla pesca di carte da un mazzo precostituito.
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Pur essendo stata oggetto di grandi lodi al momento della sua uscita la dotazione di gioco non è pregiata come altri titoli tripla A usciti in questi anni ed è facile ritrovare migliori cura e qualità realizzativa in produzioni dal prezzo inferiore. Il grosso della dotazione è formato dalle 144 tessere di cartone che illustrano pezzi di astronave da assemblare: la consistenza del materiale è media e il livello di stampa buono, nulla da dire. In compenso la grafica un po' caotica non permette di padroneggiare le componenti con la dovuta semplicità, cosa antipatica nelle prime partite e di sicuro vantaggio, rispetto ai neofiti, per i giocatori con qualche partita alle spalle. Otto plance in cartone quadrettato in formato A4 permettono di assemblare astronavi di diverse dimensioni, mentre una illustra il percorso del viaggio siderale. In entrambi i casi la grafica non è nulla di speciale, anzi...
Per quello che riguarda componenti, piloti, alieni e piccole astronavi in plastica si affiancano ai classici cubetti di legno colorato delle merci, mentre una piccola manciata di segnalini in vetro verde viene utilizzata per le batterie dell'astronave. Completano la dotazione un mazzo di carte, i due dadi in legno, dei segnalini in cartone illustranti i crediti ottenuti e una piccola clessidra in plastica per segnare i tempi.
Materiali abbastanza poveri nonostante il valore di mercato del gioco, che lasciano una sensazione di collage di dotazioni di altri giochi.
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Se materiali, grafica e packaging non sono certo da portare come esempio, lo stesso non si può dire del sistema di gioco: è veramente originale (nonostante qualche recente reinterpretazione), dimostrando particolarità di assoluto valore. L'idea di base è quella di pescare a caso da un mucchio di componenti quelli giusti da unire nella costruzione del proprio mezzo spaziale: cabine, armi laser, motori, depositi e unità di sopravvivenza per il personale alieno, poi unità di alimentazione, connettori universali, scudi protettivi... Tutti questi componenti, debitamente assemblati, permettono di costrutire un vascello equilibirato nelle funzionalità (occhio, l'obiettivo finale è sempre avere una grossa stiva) e nelle possbilità offensive e difensive (...e già: si fanno anche brutti incontri, nello spazio!). Questa fase può essere piuttosto frenetica, dato che il tutto viene scandito da una piccola clessidra...

Nella seconda fase del gioco, però, niente clessidra: tutti i giocatori tirano un sospiro di sollievo e si godono il proprio viaggio sideral. Gli eventi sono dettati dalla pesca delle carte: tempeste di asteroidi, pirati spaziali, pianeti da scoprire, accelerazioni cosmiche, incontri con contrabbandieri; tutto si scontra con la solidità o le potenzialità dell’astronave. Raccogliere risorse non è un problema, ma non è neppure così difficile subire danni che mutilano il veicolo spaziale di intere parti strutturali. Le possibilità di poter accedere per primi ai vantaggi del viaggio (ad esempio alla raccolta di risorse) sono vincolate alla posizione sul percorso, posizione modificabile con la velocità o con i tempi spesi nel soffermarsi su pianeti o a causa degli incontri spaziali. La fase termina con il (fittizio) arrivo alla destinazione finale in cui si vendono le risorse e si calcolano i crediti vinti. Il tutto (costruzione e viaggio) si ripete tre volte, passando alla costruzione di navi sempre più imponenti e a viaggi sempre più lunghi e complessi. Vince il giocatore che, alla fine della terza fase, ha accumulato più crediti.
VOTO: 70/100
con i giocatori giusti è molto divertente: +3/100
la scatola pesa più di 4kg, è zeppa di elementi in cartone pesante: -3/100
qualità dei materiali non entusiasmante: -1/100
prezzo non commisurato alla concorrenza (un anno fa costava 80€, ora è sceso a 50€ circa): -1/100
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exile_sun
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Re: Galaxy Trucker

Messaggio da exile_sun »

4kg? Cosa c'è dentro? mille miniature di piombo?
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