Dune: The Dice Game

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Dune: The Dice Game

Messaggio da giupmat »

Ho scovato questo gioco quasi per caso, qualche giorno fa, e ho subito deciso di seguirlo perché come scritto da Ben Rubinstein, utente BGG, "people desperately want a new Dune game". E sì, io sono uno di quei disperati. Sto parlando di Dune: The Dice Game, un gioco di Heiko Günther, autoprodotto, disponibile gratis nella solita formula PnP (che, traduco per i tecnofili, sta per print&play e non ha nulla a che vedere con le periferiche per PC). Sono troppo pigro per raccontarvi delle regole e di altre cose simili, per questo vi rimando direttamente alla pagina di BGG.

Quello che invece voglio raccontarvi è che il gioco ha una gradevolissima grafica minimalista, un tema stupendo e cala perfettamente la meccanica nel contesto al quale si poggia. Ovviamente mi baso su quanto ho letto in giro e non ho un'esperienza diretta, ma credo proprio che questo sarà il mio primo esperimento di autocostruzione di un gioco da tavolo, come peraltro avrei dovuto fare a suo tempo con V&V anzichè comprarne una (pessima) copia stampata con una getto d'inchiostro cinese su cartoncino recuperato dalle scatole della Barilla...

E un "banale" gioco di dadi ambientato nell'universo di Dune, creato dal gigante Frank Herbert per iscenarvi una delle più belle, complete ed appaganti space opera di sempre. Ogni giocatore rappresenta una delle fazioni in lotta per il controllo di Arrakis, il celebre pianeta deserto dove viene creata la Spezia, vero motore dell'universo. Ciascuna delle otto fazioni ha un insieme di abilità speciali caratteristiche della fazione che consentono di "rompere" alcune regole del gioco e creare, de facto, uno splendido gioco asimmetrico. Pur essendo un gioco di dadi e di negoziazione, lega questi aspetti ad una meccanica che, leggendo il regolamento, pare davvero ben architettata.

Può essere giocato da due ad otto, anche se Tobias Gohrbandt sostiene che la gamma praticabile è ben più stretta. Come nel celeberrimo Dune e nel suo sexy remake Rex: Final Days of an Empire prodtto da FFG nel 2012, una buona parte del fascino sta nel formare alleanze e nel costruire intrighi e tradimenti ed è per questo che, come tutti i giochi di diplomazia di cui ho notizia, non lo consiglierei in due. Molti giocatori che si sono affrettati a costruirne una copia propria in questo freddo mese di febbraio riportano che il massimo potenziale viene espresso tra 4 e 6 giocatori, che siano abili nel gioco di ruolo e propensi all'interazione.
Il lavoro di Günther è notevole e riprende bene alcuni elementi dall'originale Dune degli anni Settanta: innanzitutto è difficile pianificare in anticipo le proprie mosse e far sentire (o sentire in prima persona) in un solo turno il peso della propria strategia. L'obiettivo è quello di controllare direttamente tre dei settori di importanza strategica del pianeta del melange, oppure quattro con l'aiuto di alleati. A tal fine, è necessario assumere e dispiegare truppe, allearsi con altre Case ed intessere i propri giochi di potere senza sbilanciarsi mai a favore di qualcuno.

Il singolo turno di gioco è relativamente breve, quindi dovrebbe consentire di evitare la famigerata analysis paralysis e mantenere trascurabile il tempo di downtime. Basta lanciare i dadi e metterne da parte almeno uno per ogni lancio, come avviene per Roll Through the Ages o (perdonatemi l'accostamento) Yahtzee. Personalmente lo trovo un meccanismo piacevole, non cervellotico, non completamente casuale. Pur basandosi sul lancio di dadi, infatti, si può cercare di "modulare" il risultato a seconda di quali e quanti dadi si bloccano; grazie a questo (sembra) che sia davvero difficile avere un turno completamente inutile anche se potrebbe risultare necessario cambiare i propri piani.

Nel complesso? Un must have.

Qui il materiale del gicoo, direttamente dal Dropbox di Heiko.
Immagine

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