Ultimate Marshall giupmat Tracklist

Questo è lo spazio in cui si disquisisce di musica ...occhio al gradino, entrando.
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Re: Ultimate Marshall giupmat Tracklist

Messaggio da giupmat »

È da un po' che mi girano alcuni canzoni in mente, che avrei voluto sentire dalla famosa jam-band di cui si è tanto parlato in questi anni. Continuo a postarle nell'illusione che tutti noi possiamo essere investiti da un'ondata di giovinezza che ci riporti sulle musicali vie del rock.
Partiamo dalla prima. Gli anni sono quelli giusti e sulla scena, tra gli altri, c'è il signor Rory Gallagher. Indomito, chiassoso, ubriacone e soprattutto irlandese! Ispirato da grandi bluesman come Muddy Waters e Leadbelly, quando incontrò Richard McCraken (basso) e John Wilson (batteria) formò con loro un trio molto simile a quelli di moda al tempo, come il glorioso Jimi Hendrix Experience e gli impareggiabili Cream del signor Dio. Si spinse con loro sempre più addentro alla selva oscura del blues rock, perdendo di certo la retta via. In men che non si dica si ritrovò ad essere un bluesman consumato, fatto e finito. Un irlandese con i capelli castani e il sangue da nero? Probabile. Il suo animo eclettico si sentiva imbrigliato dall'appartenenza ad una band, così nel 1971, abbandonò i Taste che di fatto si sciolsero. Da qui partì la sua irrequieta e prolifica carriera.
Lo avvertirete anche voi dalla carica di questo brano, talmente potente da far sfigurare la più trascinante performance dei Led Zeppelin, gruppo che non includerò in questa tracklist: Rory Gallagher dovrebbe avere un suo posticino particolare nella collezione di tutti noi. L'album dalla quale è tratta è il complesso Calling Card, eterogeneo più di ogni altra espressione di Rory, nel quale si spazia dalla sperimentale Moonchild, molto Deep Purple, al mid-tempo hard blues Do You Read Me per arrivare al pezzo più tosto di tutti, Secret Agent, che sembra quasi uscito da un disco degli ZZ Top.
Non lo direste, conoscendomi, che ascolto Rory Gallagher ...vero? :grinning:
Rue the day - Rory Gallagher | autore: Rory Gallagher | anno: 1976
Immagine
Avatar utente
Jarhead
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 235
Iscritto il: 3 agosto 2011, 15:12
Re: Ultimate Marshall giupmat Tracklist

Messaggio da Jarhead »

Sto apprezzando il doppio Notes for San Francisco - 1979.
Immagine
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Re: Ultimate Marshall giupmat Tracklist

Messaggio da giupmat »

Ecco un'altra delle canzoni che mi girano in mente: Season Of The Witch - Vanilla Fudge | autore: Donovan Philips Leitch | anno: 1966. Avrete certamente notato che non è la versione originale di Donovan ad interessarmi (/ci), ma la ben più succosa versione dei Vanilla Fudge, gruppo che sto riscoprendo dopo averlo abbandonato in fondo ad un cassetto per tanto tempo. Di questo gruppo certo ricorderete la celebre Shotugun [originale scritta dal re del motown Autry DeWalt Mixon, Jr.], uscita su disco nel 1969, in quel "Near The Beginning" rialsciato forse troppo frettolosamente per ribadire il successo (tiepido, in verità) del precedente "Renaissance". Ed è proprio in quest'album carico di stile, che annovera partecipazione di Zappa, Bacharach e David, che si trova la nostra canzone del post; una psichedelica (manco a dirlo) e misteriosa commistione tra un rifacimento powerizzato di Donovan e la criptica "We Never Learn" di Essra Mohawk.
Curiosità: anche se è difficile star dietro alla formazione della band (che cambiava più o meno ogni tre mesi) il lavoro in studio è opera della formazione originale: Mark Stein (voce e tastiere), Vince Martell (chitarra), Carmine Appice (voce e batteria) e Tim Bogert (basso). Quest'ultimo aveva già avuto modo di abbandonare la band (facendosi sostituire da Pete Bremy) e di ritornarvi in preda alla nostalgia.
Immagine
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Re: Ultimate Marshall giupmat Tracklist

Messaggio da giupmat »

In questa ennesima puntata del "forse non tutti sanno che..." voglio raccontarvi la storia di una canzone, una canzone talmente bella da fare il giro del mondo più e più volte, grazie agli arrangiamenti di molteplici artisti che la hanno ripresa dalla sua forma originale, rilasciata dai Santana nel 1970. Black Magic Woman dei Santana.
NO!
Come spesso accade nel mondo della musica, nessuno si fila l'autore originale della canzone e la sua versione salvo poi riscoprire la sua caratura tramite il mood di altri artisti più blasonati: la posizione № 4 nella Billboard Hot 100, la presenza nell'album Abraxas, la cover di Mina per l'album Sorelle Lumière [dove viene riportato come autore il gruppo dei Santana] hanno fatto di questo brano un successo planetario associato solo ed esclusivamente al baffone del buon Carlos ma in realtà l'autore è il signor Peter Green, anima e cuore dei poco apprezzati Fleetwood Mac. La prima versione, un po' scarsina per groove, fu inserita nella versione americana dell'album English Rose e in The Pious Bird of Good Omen, entrambi del 1968. La versione che continuo ad apprezzare di più, ad ogni modo, è quella che arriva direttamente da un live ...e il perché è presto detto: i FMac, nonostante una discografia davvero invidiabile, non sono mai stati forti in studio. La band, specie nella veste inziale, tirava fuori il meglio di sé soltanto dal vivo, alcohol e droghe permettendo. Il live in questione è una data del loro tour del 1970, ma data l'anarchia organizzativa dell'entourage altre informazioni sono andate perdute; era il febbraio del 1970, da qualche parte in Inghilterra Gran Bretagna e la formazione del momento era composta da: Mick Fleetwood, Peter Green, Danny Kirwan, John McVie, Jeremy Spencer. L'album in cui è possibile ritrovare il brano è The blues Years del 1993 e non, come erroneamente riportato su Grooveshark, The blues Years del 1991.
Black Magic Woman - Fleetwood Mac | autore: Peter Green
Immagine

Rispondi