Mollate gli ormeggi, razza di goblin di mare!

Sezione dedicata ai giochi di miniature e tridimensionali. Armatevi di righelli, segna-distanza, rocchetto di filo e pedine segnaposto.
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giupmat
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Mollate gli ormeggi, razza di goblin di mare!

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Come inaugurare la sezione dei giochi di miniature se non continuando ad assecondare il periodo piratesco in cui sono caduto grazie all'arrivo di Merchant & Marauders? E come unire i pirati e le miniature se non con l'esagerato, americano, muscolo Dreadfleet di Games Workshop?
Eccoci dunque a parlare di questo coso ingombrante e caciarone, per due o più giocatori, che include tutto ciò di cui si ha bisogno per navigare per i turbolenti mari del mondo dell'inesauribile Warhammer.

Per molti e molti anni i predoni non-morti del Conte Noctilus hanno infestato gli oceani del mondo. E per tanto tempo nessuno era stato così fortunato da sopravvivere alle loro razzie ed arrembaggi. L'imponente flotta appariva silenziosa come un gatto e rapida come il fulmine, somministrando le giuste dosi di atrocità, sangue e fuoco; poi si dissolveva come nebbia nel vento, rintanandosi lontano dalle possibilità degli Uomini. Quegli anni sono stati un'epoca dura da sopportare e da vivere, ma sono destinati a finire perché il fiero capitano Jaego Roth ha fatto voto di spendere ogni respiro della sua esistenza ed ogni fibra della sua potente nave Heldenhammer a cacciare e, finalmente, distruggere il Conte Noctilus ed i suoi capitani non-morti. La speranza di porre fine per sempre a questa epoca buia ha ridato coraggio a molti marinai e pertanto molti tra i più quotati pirati di Sartosa e i più abili equipaggi delle isole vicine salpano con le più imponenti ed agguerrite navi alla volta di quello che pare sia il reame del conte, il Cimitero del Galeone.

Come preludio a quello che accade poi nel gioco non è male, dite la verità: come tutti i giochi della GW anche Dreadfleet si propone di calare i giocatori in una storia che è insieme coinvolgente e complicata. Appassiona fin troppo facilmente e riesce con la sola attrattiva del suo fascino magnetico a far dimenticare manuali astrusi e complicati, decine di elementi di cui tener conto giocando e quant'altro. Nessuno sceglie a prescindere da che parte stare, ma sposa l'una o l'altra causa dopo aver contemplato e valutato tutto l'affresco sociale, storico e politico che viene composto nel Warhammer universe. Per questo motivo non è affatto banale prendere il comando della Flotta del Terrore, impersonando il Conte Vampiro Noctilus, che guida la sua armata dal ponte del suo enorme vascello chiamato Predatrice Sanguinaria, oppure interpretare il difficile ruolo di Jaego Roth, il più grande pirata vivente, deciso a guidare la flotta ribattezzata Grande Alleanza.

Dreadfleet è un ibrido tra boardgame, wargame fantasy e battaglia navale. Pare che il manuale base, di quasi 100 pagine, sia piuttosto snello, data la tipologia di gioco. Questo, perlomeno è quanto sostengono gli appassionati del genere. Ovviamente in tutte quelle parole non si raccontano solo le meccaniche di gioco (staremmo veramente freschi!) ma anche il background storico e gli scenari preimpostati che possono essere "setuppati" per partire senza troppi indugi a solcare i mari verdacquei di Warhammer.
In base allo scenario scelto ogni giocatore controlla da 1 a 5 navi da guerra e ha uno scopo ben preciso: si va dalla distruzione del nemico alla raccolta di tesori fino da missioni di salvataggio. Dopo aver preparato il campo – o meglio il mare – di gioco secondo le indicazioni dello scenario vengono piazzate le navi da guerra nelle rispettive aree di partenza e il gioco comincia. Viene indicata la direzione del vento, che condiziona le navi a vela, e comincia il gioco. All'inizio di ogni turno ogni giocatore pesca una carta fato che rende più imprevedibile in gioco dato che esse comprendono sempre eventi inaspettati e fuori dal controllo dei giocatori, oltre a modificare la direzione del vento. Segue la fase Status, dove si sistemano condizioni particolari delle navi come fuoco a bordo, danni momentanei ed altro ancora.
A questo punto i giocatori si alternano nel movimento delle proprie navi ed il turno finisce quando entrambi hanno mosso tutte le imbarcazioni a disposizione.
La componentistica, vista e toccata in prima persona, è davvero fantastica per fattura e cura dei dettagli. La scatola peserà un quintale o giù di lì e ci sono delle chicche davvero invidiabili quali il panno in simil-velluto che viene usato per rappresentare il mare. Le miniature, non sto neanche qui a dirvelo, sono della GW e si commentano da sé. Le carte sono una gioia per gli occhi e per le dita. ...carte che peraltro hanno un ruolo veramente importante per il gioco, rappresentando i valori caratteristici dei vari vascelli, la modalità d i fuoco ed i danni subiti. E anche se l'alea ha un ruolo preponderante e non solo per via delle carte, ma anche perché molte situazioni si risolvono con il lancio di un set di dadi D6, l'abilità "scacchistica" ha il suo modo di venire fuori nella disposizione dei vascelli e nell'uso che si fa di alcune imbarcazioni: com'è ovvio ci sono navi più adatte a far fuoco, altre che danno il meglio negli abbordaggi, altre ancora che sono particolarmente mobili e magari possono fungere da esca... Queste sono decisioni che stanno nelle mani del giocatore, così come stabilire la giusta rotta per sfruttare al meglio il vento.

Parlandone con gli appassionati che mi hanno dato occasione di provarlo (o meglio di assistere) è un vero peccato che questo game system sia stato accantonato da GW, anche perché (e questo lo aggiungo io) tralasciando il background (forse per me eccessivo come tutto il Warhammer universe) il gioco sembra girare molto bene e tenere addirittura un buon grado di divertimento anche in situazioni di netto svantaggio. Se proprio dovessi darne un giudizio circa la complessità lo valuterei certamente come un gioco facile, leggero, capace di coinvolgere giocatori esperti e novizi senza differenze e regalando a tutti una sfida tattica del livello di un Memoir '44 o Battle Cry.
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