Pirateria, un servizio competitivo

Postate qui le vostre discussioni sui videogiochi!
Rispondi
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Pirateria, un servizio competitivo

Messaggio da giupmat »

Che nell'ambiente del videogaming PC sia diffusa la pirateria è una notizia che non sconvolge neppure i più sprovveduti: il settore è vittima di questa forma di malattia da sempre e nonostante i forti investimenti in sistemi di protezione gruppi di hacker appassionati hanno sempre trovato un modo per disassemblare il codice scritto dalle softwarehouse. A mio parere il fenomeno, tra l'altro, è in diminuzione: sempre più giochi riescono ad incassare bei gruzzoli al "botteghino" e sempre più il numero di copie vendute cresce in proporzione alla qualità del prodotto; a conferma della mia teoria faccio notare come da qualche tempo i giochi più attesi non sono né i più piratati né i più scaricati con i vari sistemi di sharing ben noti a tutti noi.
Purtroppo, però, il mercato dei bambini con le mani grassocce sporche di cioccolata ha permesso di trovare utenti meno ostici (ovvero più facili da gestire con sistemi di protezione) e più avezzi a sborsare (soldi di papà) sostanziose somme di denaro per i più disparati titoli (persino per della roba che negli anni Novanta non avrebbe venduto neppure così com'è oggi, con un vantaggio tecnologico di dieci anni); questo ha portato le case a spostare la loro attenzione per i capricciosi bambini di cui sopra, con il papà dal cuore tenero ed il portafogli largo, e a sfavorire noi poveri figli di nessuno al punto che oggi viviamo. Fatta eccezione per qualche Studio che ancora si ricorda degli anni passati ad ingrassare sulle nostre fortune, molti annunciano di voler rinunciare al mercato PC a causa della dilagante ed incontrollabile pirateria. Una su tutte è Ubisoft che ha dichiarato attraverso un suo portavoce, Sébastien Arnoult, di non programmare lo sviluppo della versione PC di Ghost Recon: Future Soldier per via della pirateria massiva [qui la notizia]. Anche per il titolo I Am Alive, sempre del produttore transalpino, si sospetta che la cancellazione sia dovuta alla medesima ragione [la fonte è PCGamer USA].
Eppure esiste ancora qualche "voce fuori dal coro" che continua a tirar via quattrini da questa fetta di mercato. In questo mondo così competitivo e crudele questi pochi e coraggiosi publisher si impegnano a tener vivo il concetto stesso di PC sfruttando il vero valore aggiunto che i videogiochi devono avere: la qualità. E a tale proposito una menzione va fatta a Gabe Newell, numero uno di Valve, che non è nuovo a dichiarazioni anticonformiste sull'argomento pirateria. Basta ricordare la sua aspra e "rumorosa" (ha fatto il giro del mondo) critica alle protezioni DRM.
Ultimamente il nostro prode si è lanciato nuovamente all'attacco con una dichiarazione veramente sconvolgente (per chi continua a temere la pirateria e la combatte con protezioni sempre più complesse ed invasive): «Abbiamo battuto ogni record con questa cosa. Questa convinzione che se tu aumenti la monetizzazione abbassando il valore del tuo gioco con tutti questi DRM è totalmente retrograda. Si tratta di un problema di servizi, non di tecnologia».
Secondo quanto sostenuto da questo simpatico signore, che con la vendita dei suoi prodotti software ci campa tirando avanti un'azienda tra le più grnadi e floride del settore, il confronto tra publisher e pirati non va focalizzato sulla mera questione del prezzo bensì sul ben più importante servizio. Da vero nerd, infatti, ha ben presente il polso dei suoi clienti ed è fermamente convinto che il videogioco abbia bisogno di portare con sè delle certezze, quali la configurazione sempre disponibile (e magari modificabile anche tramite editor di testo perchè in chiaro) e portabile (cambiando PC senza perdere le configurazioni dei tasti, ad esempio) oppure la disponibilità e la solidità dei salvataggi a prescindere dal tipo di installazione. Insomma secondo Newell la pirateria è semplicemnte un concorrente scorretto nel mercato del software che va battuto con grande astuzia, fornendo qualità e certezze ai clienti ed attirandoli con le coccolose features accessorie alla "copia del gioco".
Voi cosa ne pensate?
Immagine
Avatar utente
Spehar
Recluta
Recluta
Messaggi: 391
Iscritto il: 17 giugno 2011, 11:03
Località: XXXII Circle, Antenora St., 00000 HL
Contatta:
Re: Pirateria, un servizio competitivo

Messaggio da Spehar »

Penso esattamente quello che hai scritto giup.
Purtroppo siamo arrivati ad un punto di non ritorno e l' unica cosa sensata da fare sembra essere il free to play con microtransazioni.
Anche se qui ci sarebbe da fare un discorso più ampio e mi piacerebbe che lo facessi tu!
ImmagineImmagine
ImmagineImmagine
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Re: Pirateria, un servizio competitivo

Messaggio da giupmat »

Sinceramente il mio punto di vista potrebbe non essere esattamente quello di Newell, o meglio: non avendo fatto queste considerazioni prima di leggere quello che ho riportato il mio punto di vista non era quello di Newell. Ad ogni modo per me la pirateria è comunque un problema che affligge in maniera pesante il mercato dei videogiochi e più ampiamente del mercato software ma non si può imputare alle softwarehouse una scarsa sensibilità al problema: seppure la prima e più diffusa reazione è stata la diffusione di sistemi di protezione è comprensibile che il primo obiettivo sia difendere la proprietà intellettuale (traduco: il proprio business). Non si può certo pretendere da un'azienda di distribuire i propri prodotti in maniera antieconomica, anche perché fallirebbe dopo poco!
Il mio parere è che il punto di non ritorno che tu citi, però, è stato raggiunto davvero. Non si tratta della diffusione dei sistemi di protezione (nella più ampia visione possibile) ma dell'atteggiamento che alcuni Studios hanno assunto nei confronti del mercato PC: non elaborando alcuna strategia alternativa per il mercato PC molti publisher hanno deciso di eliminare il problema alla radice uscendo da questo mercato.
Trovo, poi, la giustificazione della pirateria un po' fiacca: la pirateria coinvolge anche il settore delle console, seppur in maniera ridotta, e gli esempi di EA e Valve parlano da soli. Basterebbe essere sinceri ed ammetter di non voler investire su una piattaforma troppo aperta (e dà più margine di reverse engineering agli utenti) e che ha un margine di ritorno economico ridotto per prodotti software.
La visione della pirateria come servizio è stata per me come una rivelazione: è un concetto "difficile" da digerire, specie per chi porta a casa lo stipendio lavora nel mondo dello sviluppo software, ma permette di acquisire una filosofia cliente-orientata (passatemi il termine) che è alla base di tutte le moderne aziende di servizi. Un esempio molto calzante è proprio quello dei DRM: una misura molto invasiva nei sistemi dei clienti, con limitazioni molto fastidiose, che il mercato ha accolto con grande irritazione proprio perchè ne sente l'estraneità. Il cliente che acquista dei servizi è molto suscettibile, come ho imparato lavorando nel settore dei servizi...
Immagine
Avatar utente
Spehar
Recluta
Recluta
Messaggi: 391
Iscritto il: 17 giugno 2011, 11:03
Località: XXXII Circle, Antenora St., 00000 HL
Contatta:
L' anti-pirateria è uno scorpione gigante

Messaggio da Spehar »

A proposito di protezioni anti-pirateria... guardate che trovata che ha escogitato Croteam (developers del gioco SERIOUS SAM) per invogliare ad acquistare il gioco anziché piratarlo dalla rete.
tomshw.it ha scritto:A chi pirata il gioco appare un avversario invincibile che non si può sconfiggere.
Se il sistema di protezione rileva che non state giocando "regolarmente", ecco apparire un mostro con le sembianze di uno scorpione gigante (chiamato Adult arachnoid) che vi darà la caccia, senza tregua e pietà. Non conta che armi avete, o quanto sparate. Il vostro divertimento finisce lì. Potete solamente prolungare la vostra agonia.
Si tratta di un'interessante trovata, che non è chiaro come possa essere affrontata dai pirati. Di certo a chi gioca regolarmente non interessa, e anzi può rallegrarsi di una soluzione che protegge il gioco ma non crea grattacapi di alcun genere. Serious Sam 3: BFE è disponibile su PC, PlayStation 3 e Xbox 360 dal 22 novembre.
Che sia la svolta definitiva?
Immaginate la stessa trovata per un eventuale Fifa 2013 o meglio ancora in F1 2013...
Potremmo trovarci di fronte un Amelia paratutto o un Massa con 259hp segreti in più...
ImmagineImmagine
ImmagineImmagine
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Re: L' anti-pirateria è uno scorpione gigante

Messaggio da giupmat »

Spehar ha scritto:Che sia la svolta definitiva?
Immaginate la stessa trovata per un eventuale Fifa 2013 o meglio ancora in F1 2013...
Potremmo trovarci di fronte un Amelia paratutto o un Massa con 259hp segreti in più...
Soluzioni di questo tipo erano già state usate in passato da Codemaster, mi sembra di ricordare: il gioco era uno dei TOCA ma non ricordo altro di preciso. Lì c'era di mezzo un watchdog sempre vivo che controllava il codice in esecuzione e, quando rilevava una copia pirata, faceva saltare per aria la macchina del gioco o la rendeva inguidabile. Come soluzione anti-pirateria non mi è mai dispiaciuta molto: è simpaticamente innovativa e punisce i pirati in maniera veramente definitiva ...putroppo anche lì c'era di mezzo una protezione StarForce o simile che aveva dato tanti problemi ad alcuni prodotti hardware per via dell'invasività a basso livello.
Immagine
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Re: Pirateria, un servizio competitivo

Messaggio da giupmat »

Ultimamente anche il numero uno dello sviluppatore Rovio ha avuto modo di dichiarare che la pirateria possa rivelarsi un bene per gli affari fornendo della pubblicità avanzata tale da far crescere un amrchio in base al successo sommerso. Anche Mikael Hedha, dunque, ha avuto modo di lanciare il suo appello all’industria dell’intrattenimento perché cambi il suo modo di rapportarsi al cliente diventando un servizio, di qualità tale da poter competere (e battere) i pirati. La sua frase ad efffetto è stata “Possiamo imparare molto dall’industria musicale e dai modi terribili con cui ha cercato di combattere la pirateria”.
Queste dichiarazioni, sempre più frequenti e diffuse, mi fanno ben sperare per il futuro: è un segno tangibile che lentamente qualcosa si muove.
Immagine
Avatar utente
IonezationsCity
Fantasma
Fantasma
Messaggi: 22
Iscritto il: 30 gennaio 2013, 10:09
Re: Pirateria, un servizio competitivo

Messaggio da IonezationsCity »

Concordo. Da sempre i giocatori PC sono più esigenti dei "consolari": vogliono server auogestiti, vogliono poter curiosare nel codice e inventare mod e script, vogliono organizzare tornei e sfide che siano controllate ed organizzate senza imposizioni esterne, vogliono poter scegliere di passare le configurazioni ed i salvataggi da una installazione ad un'altra per eventuali formattoni, ecc. Questo vuol dire che fare videogiochi per questi maledetti impiccioni dei PC-isti rende troppo impegnativo tenere il passo per aziende che non sono gestite anche con il cuore ma che vengono guidate da banchieri svizzeri che vogliono trend di crescita sempre positivi e che guardano le cifre millesimali degli indici di profitto... Insomma l'industria dei videogiochi è roba da nerd! E Newell ne è la riprova: recentemente aveva dichiarato anche di voler aggredire mercati come quello russo e rumeno dove la proprietà intellettuale è ancora un concetto molto oscuro.
Io penso che la vera rivoluzione sia stata Steam, rivoluzione della distribuzione videoludica.
Avatar utente
giupmat
Fondatore
Fondatore
Messaggi: 1482
Iscritto il: 5 maggio 2008, 12:10
GFace: giupmat
Origin: giupmat
steam: giupmat
Supporto a Battlefield: supportato
Supporto a War Thunder: Supportato
Località: Fushe Pass
Re: Pirateria, un servizio competitivo

Messaggio da giupmat »

Probabilmente la vera rivoluzione è ottimizzare, adattando l'attività di creazione di videogiochi al contesto attuale. In questa era di condivisione ed interconnessione abbiamo a nostro vantaggio la possibilità di giocare contro altri avversari umani rendendo il gioco su PC un'attività assolutamente sociale, ne consegue che i giochi multiplayer-oriented possono soppiantare in maniera assoluta e definitiva le esperienze single player; questo ci porterebbe verso una programmazione più snella del motore di gioco (evidentemente privo di IA) e delle ambientazioni di gioco (non più livelli, filmati, personaggi, video, ecc.).
Credo che la vera rivoluzione, dunque, sia abbattere sostanzialmente gli investimenti sul singleplayer e puntare tanto sul multi, che indirettamente permette anche maggiori controlli sulle licenze e maggior divertimento/coinvolgimento. ...no?


Ultimo bump di giupmat effettuato il 17 marzo 2013, 18:16.
Immagine

Rispondi