I problemi di onestà verso sé stessi
Inviato: 4 febbraio 2015, 12:04
Come tutti voi sapete ho una vaga tendenza a strafare, in molti aspetti della vita e spesso cerco subito la strada più tortuosa per raggiungere un risultato soltanto per deformazione (infatti spesso non ottengo nessun vantaggio e spendo il triplo delle energie/tempo/soldi delle "persone normali"). E tra le cose che sono impattate da questa pericolosa tendenza c'è anche una piccola vena di acquisto compulsivo che mi coglie per alcuni oggetti (chitarre, dischi musicali, giochi da tavolo...); spesso a fermarmi c'è solo il portafogli (vuoto). Se per l'argomento donne chitarre la principale limitazione è il prezzo di ingresso, spesso proibitivo, e per i dischi musicali il problema... non si pone - diciamo così - in ambito giochi da tavolo a salvarmi è proprio la scelta della via tortuosa: si rivela infatti proficua perché dedico molto tempo alla scelta del giusto prodotto e nelle selezioni tendo ad avere un solo vincitore. Effettivamente in altri momenti della vita ho avuto più voglia di comprare che di giocare, ma poi ho capito che buttar via soldi per giochi che, magari bellissimi, rimangono per una vita a prender polvere su uno scaffale non è affatto costruttivo. Per questo la mia collezione #2 consta di poco più di 30 giochi [qui] e non di un centinaio (come temevo); inoltre, complice la vecchiezza, comprendo che in questo numero sono già troppi per la frequenza con cui riesco a giocare con amici e famiglia.
Detto questo apro la discussione per provare insieme a voi la mia e le vostre collezioni di giochi da tavolo, come una sorta di Giocatori Anonimi che si ritrovano per condividere il proprio pensiero con altri che possano comprendere e consigliare. Perché, in fondo, la cosa deve spingerci a migliorare le nostre collezioni e a tenerle ad un numero accettabile di titoli e metri cubici è l'onestà verso sé stessi.
Detto questo apro la discussione per provare insieme a voi la mia e le vostre collezioni di giochi da tavolo, come una sorta di Giocatori Anonimi che si ritrovano per condividere il proprio pensiero con altri che possano comprendere e consigliare. Perché, in fondo, la cosa deve spingerci a migliorare le nostre collezioni e a tenerle ad un numero accettabile di titoli e metri cubici è l'onestà verso sé stessi.