Cloud Atlas
Inviato: 3 febbraio 2013, 10:43
Un film di: Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski
Attori principali: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess
Genere: Filosofico [è stato classificato come fantascienza... tanto ormai mettiamo tutto lì!]
Produzione: Eagle Pictures
Attori principali: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess
Genere: Filosofico [è stato classificato come fantascienza... tanto ormai mettiamo tutto lì!]
Produzione: Eagle Pictures
Il romanzo da cui è tratto questa ennesima fatica dei fratelli W. mi dicono sia bellissimo. Non ho avuto occasione di leggerlo, in verità, ma ho riconosciuto nel film il tipico intreccio di sotto-storie nella trama principale che ho già incontrato leggendo il gradevole Nove gradi di libertà (...ben dodici anni fa!) con cui Mitchell si presentava al pubblico nel lontano 1999. Il romanzo, ad ogni modo, ha una struttura "a matrioska", come definita dallo stesso Mitchell, una piramide dove il vertice è la storia di Zachary a cui si giunge dopo un "crescendo temporale" dall'Ottocento in poi.
La riscrittura del buon Andy (non credo che Lana abbia tutto questo peso al livello di sceneggiatura) ha profondamente riveduto la struttura proponendo una forma "a mosaico", con una tecnica narrativa prettamente cinematografica ormai consolidata, in cui il cursore temporale degli eventi continua a spostarsi avanti e indietro lasciando allo spettatore il compito di ricostruire le varie storie. Credo, però, che la quantità di eventi intrecciati, la profonda diversità degli stessi e la complessità delle interazioni tra i personaggi non aiutino lo spettatore ad immergersi nel tutto. Lasciando, parere personale, il pubblico a galleggiare fino alla soluzione degli eventi (ultimi 7 minuti del film).
Detto questo, senza rivelare troppo del film a chi non lo ha ancora visto, voglio sottolineare che si tratta di un film gustoso al punto che si passano tre ore chiusi in sala senza avvertire la stanchezza o la voglia di uscire. Probabilmente uno degli aspetti più riusciti è proprio la leggerezza di cui parlavo prima: seppure si passa da un'epoca all'altra troppo velocemente questo aiuta a tenere l'attenzione del pubblico sempre viva.
È difficile parlare della trama senza rovinare la sorpresa di vedere un film così caratteristico, quindi mi limito a dirvi che principalmente tutto quello che viene raccontato è imperniato sul concetto ampio di libero arbitrio e quindi sulla catena degli eventi che viene generata da scelte apparentemente ininfluenti ma che poi rivelano delle conseguenze importanti. Il motivo che lega tutte le storie del film è il profondamente filosofico pensiero che "la nostra vita non ci appartiene; da vita a morte siamo legati ad altri".
Se il paragone con Matrix potrebbe essere azzardato lo lascio decidere soltanto a voi: pellicola da vedere assolutamente.
La riscrittura del buon Andy (non credo che Lana abbia tutto questo peso al livello di sceneggiatura) ha profondamente riveduto la struttura proponendo una forma "a mosaico", con una tecnica narrativa prettamente cinematografica ormai consolidata, in cui il cursore temporale degli eventi continua a spostarsi avanti e indietro lasciando allo spettatore il compito di ricostruire le varie storie. Credo, però, che la quantità di eventi intrecciati, la profonda diversità degli stessi e la complessità delle interazioni tra i personaggi non aiutino lo spettatore ad immergersi nel tutto. Lasciando, parere personale, il pubblico a galleggiare fino alla soluzione degli eventi (ultimi 7 minuti del film).
Detto questo, senza rivelare troppo del film a chi non lo ha ancora visto, voglio sottolineare che si tratta di un film gustoso al punto che si passano tre ore chiusi in sala senza avvertire la stanchezza o la voglia di uscire. Probabilmente uno degli aspetti più riusciti è proprio la leggerezza di cui parlavo prima: seppure si passa da un'epoca all'altra troppo velocemente questo aiuta a tenere l'attenzione del pubblico sempre viva.
È difficile parlare della trama senza rovinare la sorpresa di vedere un film così caratteristico, quindi mi limito a dirvi che principalmente tutto quello che viene raccontato è imperniato sul concetto ampio di libero arbitrio e quindi sulla catena degli eventi che viene generata da scelte apparentemente ininfluenti ma che poi rivelano delle conseguenze importanti. Il motivo che lega tutte le storie del film è il profondamente filosofico pensiero che "la nostra vita non ci appartiene; da vita a morte siamo legati ad altri".
Se il paragone con Matrix potrebbe essere azzardato lo lascio decidere soltanto a voi: pellicola da vedere assolutamente.
VOTO: 15/20