Remember the Foghat
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Remember the Foghat
Non molti giovani conoscono i Foghat, questo è certo; ed ho preso coscienza di questo dato di fatto (ora) lampante soltanto da poco parlandone con più di un appassionato di musica qui in terra di Toscana. È uno di quei nomi ricorrenti per chi non si è soffermato ad ascoltare quello che gli capitava per le orecchie ma ha cercato di approfondire la visione della scena musicale degli anni d'oro (sempre quelli) ma spesso viene messo in ombra dalle grandi band zeppe di talenti. Un altro fattore che non aiuta questa band inglese è il fatto che molti la credono americana a causa della loro storica etichetta, la Bearsville Records. Eppure quando si parla del più crudo e classico degli hard rock settantiani, quello costruito senza troppa presunzione ed artefatti partendo dagli ingredienti più semplici (blues, distorsione cattiva e ritmica incalzante), i Foghat sono lì con i loro primi otto album: Foghat (1972), Foghat* (1973), Energized (1974), Rock and Roll Outlaws (1974), Fool for the City (1975), Night Shift (1976), Foghat Live (1977), Stone Blue (1978). Tutte queste creazioni furono premiate dalle vendite e da un discreto successo di pubblico, gli ultimi sei della serie ottennero tutti il titolo di disco d'oro. Chi in quegli anni si era costruito un'idea precisa e solida dell'hard rock non riuscì ad accettare facilmente che questi tizi tremendamente banali (si affidavano molto alla loro impronta boogie e poco alla ricercatezza alle sonorità) fossero nello stesso mazzo di assi quali Yardbirds, Who, Led Zeppelin... pertanto il loro non fu mai un successo vero, ma sempre velato dall'essere figli rinnegati di un genere mutevole che era evoluto troppo in fretta. I Foghat, infatti, sono lontani dalle finezze di commistione di generi che hanno fatto la fortuna di grandi alchimisti quali i Deep Purple (con la loro fantastica vena di psichedelia) e i Led Zeppelin (capaci di ammiccare al progressive ed all'heavy senza mai cadere nell'errore di strafare) e concentrano la loro sapienza nelle martellanti linee ritmiche degne dei più inquinati boogie o degli ipnotici blues della corrente british blues a cui si ispirano e da cui derivano.
Nei primi anni Ottanta la fortuna della band declinò rapidamente, a causa di un cambio di formazione e soprattutto perchè la moda imponeva altri stili musicali: nessuno veramente alla moda apprezzava quei rumorosi strumentisti figli del blues. Complice anche il pubblico hard rock, ormai migrato verso lidi più "estremi" (prog, heavy, punk...) l'album Zig-Zag Walk fu un vero e proprio flop. Il gruppo annunciò lo scioglimento poco dopo.
Successivamente ci fu un ritorno di fiamma: nel 1993 tutti gli ex membri dei Foghat si riunirono sotto la bandiera del nuovo album, Return of the Boogie Men. Successo tiepido ma incoraggiante. La band continuò a suonare live per anni ma nel 2000 Dave Peverett e Rod Price, i due chitarristi storici, morirono entrambi lasciando un gran vuoto. La formazione attuale, messa insieme troppo frettolosamente, a mio parere, per far fronte agli impegni già presi con la casa discografica vede tutte facce nuove: l'anima della band è affidata al solo Roger Earl (batteria) che poco può con artisti distanti dalla sua storia.
Vi consiglio vivamente il primo album e Rock and Roll Outlaws, entrambi molto piacevoli; per i veri amanti del genere (qualcuno di sconosciuto, per esempio) posso suggerire la striscia dei primi 8. Non ho avuto il piacere di ascoltare gli album recenti ma da qualche video di youtube non sembra che siano il massimo (anche se si tratta di live in pessima qualità).
*Il secondo dei due album uscì senza un nome preciso e viene spesso indicato come Rock 'n' Roll ...come se gli altri fossero di mazurke!
Nei primi anni Ottanta la fortuna della band declinò rapidamente, a causa di un cambio di formazione e soprattutto perchè la moda imponeva altri stili musicali: nessuno veramente alla moda apprezzava quei rumorosi strumentisti figli del blues. Complice anche il pubblico hard rock, ormai migrato verso lidi più "estremi" (prog, heavy, punk...) l'album Zig-Zag Walk fu un vero e proprio flop. Il gruppo annunciò lo scioglimento poco dopo.
Successivamente ci fu un ritorno di fiamma: nel 1993 tutti gli ex membri dei Foghat si riunirono sotto la bandiera del nuovo album, Return of the Boogie Men. Successo tiepido ma incoraggiante. La band continuò a suonare live per anni ma nel 2000 Dave Peverett e Rod Price, i due chitarristi storici, morirono entrambi lasciando un gran vuoto. La formazione attuale, messa insieme troppo frettolosamente, a mio parere, per far fronte agli impegni già presi con la casa discografica vede tutte facce nuove: l'anima della band è affidata al solo Roger Earl (batteria) che poco può con artisti distanti dalla sua storia.
Vi consiglio vivamente il primo album e Rock and Roll Outlaws, entrambi molto piacevoli; per i veri amanti del genere (qualcuno di sconosciuto, per esempio) posso suggerire la striscia dei primi 8. Non ho avuto il piacere di ascoltare gli album recenti ma da qualche video di youtube non sembra che siano il massimo (anche se si tratta di live in pessima qualità).
*Il secondo dei due album uscì senza un nome preciso e viene spesso indicato come Rock 'n' Roll ...come se gli altri fossero di mazurke!
- SuperUnknown
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Re: Remember the Foghat
Conosco solo il classicone "Slow Ride", ascoltata tra l'altro su Guitar Hero. Mi lancio subito al negozio di dischi a scar..ACQUISTARE la discografia. Thank you!
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Re: Remember the Foghat
Io che faccio parte di quella schiera dei good enough, old enough già li conoscevo e ti dirò di più... Avevo una mezza idea di piazzarli nel progetto dei Turbo Lemon Juice
Staremo a vedere... le porte sono ancora aperte...
E comunque penso che slow ride sia sulla bocca di tutti, ma pochi sanno che è un pezzo dei foghat!
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E comunque penso che slow ride sia sulla bocca di tutti, ma pochi sanno che è un pezzo dei foghat!
- giupmat
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Re: Remember the Foghat
In effetti stavo pensando la stessa cosa... Magari ricominciamo a stilare una playlist :uhm:Spehar ha scritto:Avevo una mezza idea di piazzarli nel progetto dei Turbo Lemon Juice
Sì, Spehar, è molto probabile: Slow ride è stata riproposta dagli ZZ Top, che paradossalmente ha avuto più eco dell'originale.Spehar ha scritto:E comunque penso che Slow ride sia sulla bocca di tutti, ma pochi sanno che è un pezzo dei foghat!
- Spehar
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Re: Remember the Foghat
Onestamente preferisco quella dei foghat, anche se la differenza è minima...giupmat ha scritto:Sì, Spehar, è molto probabile: Slow ride è stata riproposta dagli ZZ Top, che paradossalmente ha avuto più eco dell'originale.