Nuovo corso

Spinto dallo scorrere pigro delle mie giornate di ferie lauriote e dal meteo non clemente, che mi impedisce di correre sulla più vicina spiaggia a godere dei primi assaggi d’estate, invogliato da una grassa chiacchierata telefonica con il neo-centauro Alonzo e dalle numerose partite consumate a BF3 nell’ultimo periodo, ho ripreso a riflettere sulla nostra attuale situazione di clan. Naturalmente quasi tutti gli aspetti costitutivi della nostra “famiglia” sono mutati profondamente e basta poco per rendersi conto di quanto sia aumentata la distanza affettiva tra noi che un tempo condividevamo intere giornate, di quanto poco presenti siamo nelle discussioni del forum e di quanta poca eco abbia oggi il glorioso nome del RogeR Clan (rigosamente con la seconda “R” maiuscola)… la mia vecchia e stanca mente bacata si è permessa di scivolare nella nostalgia per quello che è stato, paragonandolo a quello che è oggi. Perché anche oggi siamo un clan, nonostante tutte le vicissitudini che ci hanno portato fin qui, ed ho la presunzione di sostenerlo con convinzione. Abbiamo preso strade diverse, abbiamo impegni diversi, impieghiamo il nostro tempo libero in altre attività, “socializziamo” tramite altre piattaforme (su tutte Facebook, che continuerò ad odiare cordialmente proprio per questo), eppure siamo sempre quello che eravamo: un gruppo di amici che condividono passioni con la voglia di viverle insieme. Semplicemente non condividiamo più la cruda e terribile realtà della guerra che ci ha fatto sentire fratelli in armi nei “nostri” conflitti digitali, vivendo la paura di morire inutilmente per l’arrivo improvviso di un tank, il senso di impotenza di fronte ad un heli che martella la fanteria, la rabbia per una bandiera che viene ammainata dal nemico…

È molto triste per me dover ammettere che ormai la nostra comunità non è più tale, che la vita ci ha costretti a una dolorosa separazione ricordandoci che il tempo passa e la vecchiaia incombe: non c’è più molto spazio per i bagordi videoludici che qualche anno fa affollavano le nostre serate e tantomeno per la convinzione di rimanere per sempre un affiatato gruppo di pazzoidi informatizzati pronti a bruciare le loro serate attaccati al PC. Abbiamo smesso di soffrire o gioire per le vicende che vivevano i nostri alter-ego renderizzati ed il buon nome dell’entità figlia delle nostre menti contorte, abbiamo ceduto alle pressioni della vita reale dimenticando la nostra storia videoludica. Ma guardare quel vecchio logo, leggere i nickname, discutere di videogiochi fa ritornare alla mente quei momenti felici e riporta subito nel cuore quella sensazione di appartenenza che (spero) non ci abbandonerà mai. Ed è proprio guardando i vecchi file, infatti, che l’estate scorsa ho deciso di ricostruire il nostro spazio web per risvegliare l’animo da rogerini che alberga, sopito, nei vostri (nostri) cuori. Ovviamente non ho alcuna pretesa di riprendere le ostilità con il resto del mondo videoludico e di far ripartire effettivamente le attività agonistiche del clan, sarebbe chiedere troppo persino a me stesso. In realtà speravo di poter regalare a tutti noi la nostra memoria storica e la testimonianza di tutte le discussioni intavolate  sulle pagine del defunto forum ripristinando, grazie ad un provvidenziale backup del nostro vecchio spazio web fornitoci dal nostro host, ciò che il terribile defacing dei vili cracker turchi ci aveva tolto nel gennaio/febbraio 2010. Purtroppo il personale di Altervista non ha avuto nei confronti della nostra situazione la disponibilità e la comprensione che avevo sperato di suscitare.

Eppure siamo ancora qui, senza alcuna pretesa nei confronti dei membri iscritti e senza alcuna voglia di affermazione di questo vecchio/nuovo gruppo nei confronti dell’attuale scenario videoludico italiano. Siamo ancora qui a discutere di videogiochi e tecnologia con lo stesso entusiasmo di prima. Siamo ancora qui nella nostra nuova veste di anzianotti videoludici (non tutti per meriti anagrafici, ma probabilmente tutti per maturità) a contrastare la diffusione dei casinari ragazzini pacioccosi figli del mito di Johnny Groove che farebbero fatica a comprenderci, accettarci e riconoscerci. Il mio è soltanto un timido tentativo di tenere viva quella creatura cui abbiamo dato forma in questi lunghi anni insieme, senza di voi è destinato a morire come ultimo impulso rogeriano, ma con il vostro aiuto ed il vostro entusiasmo potrà essere il nostro nuovo corso.