Ricalcare un immagine con Illustrator

Disegnare in vettoriale è senz’altro il miglior modo di realizzare grafiche per molteplici applicazioni e i prodotti generati in questo modo garantiscono una riusabilità impareggiabile da formati raster. E non parlo solo di adattabilità a risoluzioni differenti: cambi di colore, aggiunta di effetti, riadattamento di proporzioni e formati… tutto viene reso più facile ed immediato da un “vettore”.
Per questo lavoro uso, ormai da circa quindici anni (circa vuol dire diciassette… vecchiaia!), il fido Freehand della compianta Macromedia. Purtroppo l’applicativo risente ormai il peso dell’età e per avvalermi di effetti che Freehand non gestisce e garantire compatibilità dei miei lavori con il resto del mondo sono costretto ad usare, con notevole e non simpatico esborso di quattrini, il suo omologo Illustrator di Adobe [il male assoluto …ndgiupmat]. La certezza che sarà così anche per gli anni a venire me l’ha data la morte dell’interessante progetto Stagestack.
Quando, tornando on topic, si ha ache fare con immagini raster (per un motivo o per un altro) si può sempre ricorrere alla fantastica operazione di ricalco per convertirle in grafiche vettoriali. In Freehand questa operazione può essere fatta solo manualmente: la funzione di ricalco automatico era acerba ai tempi di MX, purtroppo; in questo Illustrator si avvantaggia della continuità dello sviluppo e, dalla versione CS2 in poi, mostra i muscoli della sua giovinezza.

Una volta inserita l’immagine da ricalcare nel documento di lavoro basta selezionarla e poi cliccare sul tasto Live Trace dalla toolbar contenstuale.

A questo punto basta fare un paio di tentativi aggiustando i valori di impostazione che sono disponibili per la funzione: thresholds (che possono essere paragonate alle soglie di “posterizzazione” di Photoshop, sono basate sul contrasto), blur (che identifica il livello di tolleranza alla sfocatura) e resample (il livello di dettaglio); è plausibile ottenere così un tracciato molto fedele all’immagine originale.

È preferibile, una volta completato il live paint, verificare che le forme ottenute siano chiuse: spesso l’interpretazione delle linee di forma non è corretta e deve essere mediata. Per contrastare questo effetto, ed ottenere delle forme finali aderenti a quelle dell’immagine originale, basta agire sulle gap options, ottenendo dei risultati in preview che aiutano a capire come migliorare il prodotto finale.

Ottenuto l’effetto desiderato dalle gap options (basta agire sul range pixel, flaggando la casella custom) si può passare alla colorazione dell’immagine: come suggerisce il tasto apposito i gap dei tracciati verrano chiusi da tracciati automaticamenti joinati.

Il risultato è visibile: tutti i tracciati aperti vengono chiusi secondo il criterio scelto.

Basta poi colorare le forme utilizzando lo strumento live paint bucklet (scorciatoia tasto K).

Finito! In poco tempo e conpoco sforza si riesce a riprodurre, in maniera abbastanza fedele, delle immagini raster di risoluzioni umane. Ovviamente anche questo strumento è limitato, per immagini troppo piccole o rumorose non c’è nulla di meglio della stilografica e della saggia manella.